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Sull’alluvione del 9 ottobre 2014 a Genova

Atteniamoci ai cosiddetti “dati di fatto”: dalle 22 circa (anche prima viste le molteplici segnalazioni arrivate a Protezione Civile and co) qualsiasi essere dotato di percezione visiva, capiva che c’era il rischio serissimo di esondazione (io ad esempio sono andato a spostare l’auto da via Fereggiano).

Se non ci siamo rincoglioniti (temo di si), se vedi che stanno per esondare i torrenti, avvii delle procedure di emergenza (ammesso che le abbiano previste).

Il sottoscritto, che non è un tecnico, in mezz’ora di riflessione, avrebbe detto: “mandiamo delle forze dell’ordine a presidiare le foci dei torrenti e blocchiamo le strade, passiamo con il megafono sulle strade per dire alle persone di spostare le auto e cerchiamo, per quanto possibile, di isolare i negozi (con sacchi, lastroni…)”.

Per fare questo occorre il solo “fattore buon senso” di cui è sprovvista la nostra giunta.

Il “presidente delle buone maniere” invece cosa ha detto: “ehm… ma l’Arpal non ci ha avvisato! Ehm…non possiamo mica fare di testa nostra?!”

Ci rendiamo conto a chi paghiamo lo stipendio?

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