Quando si parla di internet, di Web, l’attenzione cade su ciò che il mondo adulto pensa, fa, organizza. I minori sono sempre gli attori passivi: parlare di minori sul Web porta il nostro sguardo su pedofilia, bullismo e poco altro. Focalizziamo l’attenzione sugli aspetti di cui i ragazzi sono vittime.
Internet come laboratorio creativo, attivo e soprattutto AUTONOMO per loro, è un argomento che non vedo mai affrontare.
Vogliamo dire che oggi un minorenne entra in contatto con il mondo adulto prescindendo dai genitori? E non raccontiamoci la favola che su internet ci vanno solo i figli dei genitori incuranti della loro educazione! Primo perchè andare su internet non significa necessariamente fare cose stupide, secondo perchè anche i genitori “più attenti” fanno i conti prima o poi con il fatto che la tecnologia non la controlli o meglio, non riesci a controllarla.
Il genitore che “le foto di mio figlio non devono essere su Facebook” devono prima o poi fare i conti con gli amici/amiche che invece su FaceBook le mettono comprese quelle degli altri.
Al di là di questa premessa la domanda è: può avere un senso “positivo” vedere un ragazzino/a, bambino/a su internet che parla del suo mondo?
Nell’attesa di rispondere a questa domanda riporto alcuni casi di ragazzini e ragazzine (dai 9 anni in su) che usano internet liberamente, prescindendo dagli adulti. Minori che si affacciano al mondo portando se stessi.